Lo ha stabilito il Ministero del Lavoro accogliendo una proposta dell’ANCE finalizzata a combattere i fenomeni di concorrenza sleale nel settore.
Troppo spesso, infatti, si assiste all’aggiudicazione di appalti di lavori di natura edile a imprese che non applicano il contratto collettivo di riferimento, con evidenti distorsioni della leale concorrenza sul mercato, attraverso l’applicazione di contratti diversi da quello dell’edilizia, che prevedono costi notevolmente inferiori rispetto a quelli sostenuti dalle imprese edili, creando pertanto un ingiusto vantaggio nell’aggiudicazione degli appalti.
Il Ministero ha ritenuto corretto l’inserimento nell’ambito dei bandi tipo della formula, proposta dall’Ance, recante: “applicazione ai lavoratori coinvolti nei lavori oggetto del presente bando di gara del contratto nazionale e territoriale dell'edilizia sottoscritti dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.
Alla luce di ciò, pertanto, sarebbe auspicabile, nelle more dell'approvazione dei bandi tipo, l’inserimento, sin da subito, nei bandi di gara che abbiano per oggetto i lavori da natura edile di cui alle categorie OG1, OG2 e OG3 o che, pur avendo ad oggetto lavori di cui alle restanti categorie, presentino all’interno della categoria stessa una rilevante componente edile.
Si allega: Nota Ministero dei Lavori