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Nuovo Codice Appalti approvato: ecco cosa cambia

ll nuovo Codice degli Appalti è stato definitivamente approvato dal Governo. Il tanto atteso decreto correttivo, che modifica sostanzialmente il testo del Codice varato solo un anno fa (D. Lgs. n. 50 del 18 aprile 2016), entrerà in vigore ufficialmente il prossimo 19 aprile.

Ecco le principali novità:

1. Il criterio del prezzo più basso e i piccoli cantieri.

La soglia di utilizzo del criterio del prezzo più basso per assegnare i lavori è portata da uno a due milioniPerché ciò avvenga, è tuttavia necessario che l’appalto sia assegnato sulla base di un progetto esecutivo: i costruttori, quindi, dovrannolimitarsi a eseguire i lavori senza poter collaborare al progetto. Il criterio del prezzo più basso è inoltre subordinato all’adozione del cosiddetto "metodo antiturbativa", ossia l’esclusione automatica delle offerte con percentuali di ribasso troppo inferiori o superiori alla media. Il metodo antiturbativa servirebbe a evitare la formazione di cartelli.

2. Piu concorrenza nelle ex trattative private.

Sale a 15 il numero minimo di imprese da invitare alle procedure negoziate per i lavori di importo compreso tra 150.000 euro e un milione. Per servizi e forniture si passa da 5 a 10 imprese sotto le soglie comunitarie.

3. Qualificazione più facile.

Per valutare i requisiti di qualificazione si prende in considerazione l'ULTIMMO DECENNIO antecedente la data di sottoscrizione del contratto con la soa. "Sanatoria" per i direttori tecnico. Viene rpristinata la deroga per i direttori tecnici privi di untitolo di studio idoneo ma che hanno maturato sul campo l'esperienza necessaria a svolgere il proprio compito.

4. Il rating di impresa.

Il rating di impresa, fino a oggi obbligatorio, diventa inoltre volontario.
Il rating di impresa è un sistema di valutazione delle aziende che aderiscono a contratti pubblici che si basa sull’assegnazione di un determinato punteggio a specifici parametri come il rispetto dei tempi e dei costi e la regolarità nel pagamento dei contributi. Su proposta dell’Anac, l’ente anticorruzione, il rating diventa volontario e viene utilizzato come criterio premiante nelle gare da aggiudicare con l’offerta economicamente più vantaggiosa.

5. La clausola sociale obbligatoria.

Una delle novità principali approvate Governo prevede che la clausola sociale per gli appalti "ad alta intensità di manodopera" diventi obbligatoria.
La clausola sociale è una norma che prevede che la società affidataria dell’appalto assuma il personale già utilizzato dalla precedente impresa e garantisca il rispetto delle condizionicontrattuali già in essere, ove queste siano più favorevoli. Fino a oggi, la clausola sociale era solo facoltativa.

6. Appalto integrato: ammesso anche il progetto definitivo.

Il nuovo Codice Appalti consente inoltre l’assegnazione degli appalti integrati (ma solo di quelli ad alto contenuto tecnologico, per i beni culturali e per le manutenzioni) anche alle imprese che presentano il solo progetto definitivo e non anche quello esecutivo.
È  limitata a 12 mesi e non più a 18, come richiesto dalle Commissioni Parlamentari, la moratoria per mandare in gara i vecchi progetti definitivi.

7. Stretta sui pagamenti della PA.

Molto importante anche il nuovo obbligo che viene fatto alla pubblica amministrazione di emettere i certificati di pagamento entro 45 giorni dall’approvazione dello stato di avanzamento lavori. Il saldo anticipato delle fatture dovrebbe assicurare il rispetto dei termini di pagamento previsti dalle regole dell’Unione Europea.

8. Subappalto con tetto al 30%.

Restano i vincoli del subappalto. l'impresa titolare del contratto non potrà subaffidare ad altre imprese più del 30% del valore complessivo dei lavori.

9. Soccorso istruttorio.

Mai più soccorso integrativo a PAGAMENTO.

10. Costo della manodopera.

Nell'offerta economica l'operatore deve indicare i propri costi della manodopera e gli oneri aziendaku concerneti l'adempimento delle disposizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavori.

11. Progetto semplificato per le manutenzioni.

Stabilito un tetto di 2,5 milioni per le opere di manutenzione che potranni essere appaltate sulla base di un progetto semplificato.La semplificazione riguarderà solo i lavori di manutenzione ordinaria.


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